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Puma, fondata nel 1948, è oggi uno dei principali protagonisti a livello mondiale nel settore dell’abbigliamento sportivo. L’azienda progetta e produce un’ampia gamma di articoli destinati allo sport e al tempo libero, dalle calzature ai capi tecnici fino agli accessori, distribuiti in oltre 80 Paesi. In quanto marchio globale in costante crescita, Puma si confronta ogni giorno con sfide complesse, in particolare nella gestione dei flussi di lavoro tra i team di progettazione e produzione. La natura multinazionale del gruppo comporta una forte dispersione geografica: le figure coinvolte nello sviluppo dei prodotti operano in Paesi diversi e lontani, rendendo discontinua la comunicazione tra reparti e allungando i tempi di approvazione dei campioni. Le continue iterazioni tra design e produzione rallentavano il processo decisionale, ostacolando la velocità di risposta al mercato.
Per superare queste criticità e rendere più fluido il coordinamento interno, nel 2017 Puma ha avviato una collaborazione con Browzwear, adottando il sistema CAD 3D VStitcher. L’obiettivo era chiaro: ottimizzare e digitalizzare lo sviluppo prodotto, accelerando il time to market. Il progetto ha preso il via con il team R&D di Hong Kong, dove alcuni sviluppatori sono stati formati nell’uso del software. VStitcher ha permesso di trasformare schizzi bidimensionali in prototipi digitali realistici in tempi rapidi, agevolando modifiche e revisioni. I campioni virtuali potevano essere condivisi in tempo reale con tutti gli stakeholder, riducendo in modo significativo il numero di prototipi fisici richiesti.
I risultati ottenuti a Hong Kong hanno spinto anche il team di design in Germania ad adottare la soluzione, in particolare per la linea Sportstyle. È così nato un vero flusso digitale tra i reparti, che ha facilitato la collaborazione tra team dislocati in continenti diversi. Lo scambio di informazioni è diventato più diretto, veloce e preciso, con un impatto concreto sull’efficienza generale e sulla riduzione delle iterazioni di campionario.
All’interno dell’ecosistema aperto di Browzwear, Puma ha integrato anche EcoShot®, una tecnologia sviluppata da Metail che permette di simulare i capi 3D su persone reali. Questo strumento ha rafforzato la fiducia nei prototipi digitali, offrendo una visione precisa e fotorealistica del risultato finale già nelle fasi iniziali. La possibilità di osservare l’indumento indossato su un modello realistico ha reso il processo decisionale più rapido e consapevole, ben prima dell’avvio della produzione fisica.
L’efficacia della prototipazione 3D si è diffusa rapidamente anche ad altri settori dell’azienda. Il reparto Puma Motorsport, ad esempio, ha beneficiato dell’introduzione di un flusso di lavoro vettoriale che ha aumentato l’efficienza nella progettazione e nell’aggiornamento delle grafiche su capi tecnici e collezioni street style. Sempre più fornitori in tutto il mondo si stanno adattando a questo nuovo approccio, adottando le stesse soluzioni software e contribuendo così alla creazione di un’infrastruttura digitale condivisa e integrata.
La digitalizzazione ha avuto un impatto positivo sull’intero processo di sviluppo, migliorando la comunicazione tra reparti, riducendo gli errori, aumentando la precisione e rendendo più rapido l’ingresso sul mercato. La progettazione 3D ha infatti permesso a Puma di accelerare notevolmente le decisioni durante la fase di sviluppo, rendendo l’intero ciclo produttivo più snello ed efficiente, con una significativa riduzione dei tempi di time to market.
